LAVORO DI RETE DI COMUNITÀ
Metodologia che prevede di fronteggiare finalità collettive (cioè problemi o interessi sentiti da, o gravanti su, molteplici persone) attraverso il coinvolgimento e la facilitazione della libera iniziativa di persone che fanno parte di quella collettività interessata.
LAVORO DI RETE DI COMUNITÀ
Metodologia che prevede di fronteggiare finalità collettive (cioè problemi o interessi sentiti da, o gravanti su, molteplici persone) attraverso il coinvolgimento e la facilitazione della libera iniziativadi persone che fanno parte di quella collettività interessata.
L’approccio relazionale si fonda sull’idea che ogni soggetto che vive un problema di vita è sempre in connessione con altri soggetti. É proprio a partire da questa relazione, e dalla care che può esprimersi in essa, che si può generare un’energia positiva verso il miglioramento di quella condizione. Le persone che si riuniscono per fare fronte ad un problema, costituiscono una rete di fronteggiamento, nella quale il relational social worker si pone come facilitatore di processi riflessivi, volti a perseguire una finalità condivisa attraverso l’azione congiunta di più soggetti motivati.
LO SVILUPPO DI COMUNITÀ
È una metodologia propria del lavoro sociale che, in una logica di sussidiarietà e reciprocità, mira ad attivare e accompagnare i cittadini, singoli ed organizzati, nel dare risposte mutualistiche ai propri bisogni e a quelli del territorio, rendendoli parte di un nuovo modello di welfare generativo, andando così a rafforzare i legami sociali e a favorire l’empowerment dei destinatari degli interventi.

LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA
È una modalità di lavoro che, in questa fase di cambiamenti e di fatiche generalizzate, consente di tenere insieme le esigenze/problemi dei cittadini con le risposte di welfare di cui sono ancora capaci l’Ente Pubblico e il Terzo Settore, valorizzando le risorse e gli apporti provenienti dalla comunità. I cittadini vengono direttamente coinvolti nel processo di analisi dei problemi, delle risorse e delle ipotesi di lavoro, andando così a definire soluzioni, a volte parziali, ma sostenibili, condivise e consapevoli. All’interno di questi processi, l’opportunità di ritrovarsi fianco a fianco (ente pubblico, enti del terzo settore, parrocchie, imprese, gruppi informali e cittadini, così come giovani e adulti o beneficiari ed operatori), in un contesto di parità, pur nella specificità delle conoscenze e competenze (tecniche ed esperienziali), rappresenta un modello generativo per occuparsi dei bisogni e dei desideri di un territorio.
